Conoscere Cristo, Crescere in Cristo, Condividere Cristo

L’insegnamento della Chiesa Evangelica Emmanuel si basa interamente sulle Scritture. 

L’interpretazione corretta della Scrittura è basata sui seguenti buoni principi:

  1. Normale: comprendere le parole della Scrittura nel loro uso comune, a meno che non sia indicato diversamente dal contesto.
  2. Letterale: comprendere il significato della Scrittura nel suo senso ordinario, a meno che il contesto non richieda un’interpretazione figurativa.
  3. Grammaticale: comprendere un passo utilizzando delle regole grammaticali riconosciute dagli uomini per interpretare il testo.
  4. Storica: comprendere le parole della Scrittura nel contesto dei tempi in cui sono state scritte.
  5. Sistematica: comprendere il significato e l’insegnamento di un determinato passo alla luce dell’intera Scrittura, secondo il principio che la Scrittura interpreta sé stessa.

LE SCRITTURE

Insegniamo che le Sacre Scritture – composte dai 39 libri dell’Antico Testamento e dai 27 libri del Nuovo Testamento – siano state ispirate da Dio e che, quindi, siano la Sua inerrante, infallibile e autorevole rivelazione data all’umanità (2 Timoteo 3:16-17; 1 Tessalonicesi 2:13; Galati 1:12). Dio ha trasmesso la sua rivelazione guidando gli scrittori umani dei libri biblici in modo che ogni parola dei testi originali fosse esattamente ciò che Egli voleva (2 Pietro 1:20-21) e senza che essi contenessero errori (Giovanni 17:17). 

Insegniamo pertanto che le Scritture, essendo Parola di Dio, sono l’autorità suprema e definitiva per ogni uomo in materia di fede e di condotta (Salmi 19:7-11; Salmi 119; Romani 10:17; Ebrei 4:12). Insegniamo che esiste solamente una vera interpretazione del testo biblico, sebbene vi possano essere diverse applicazioni di ogni passo della Scrittura. Il significato della Scrittura prende forma nella diligente applicazione del metodo interpretativo storico-grammaticale, accompagnato dalla preghiera e dalla guida dallo Spirito Santo (Giovanni 7:17; 16:12-15; 1 Corinzi 2:7-15; 1 Giovanni 2:20). È responsabilità dei credenti accertarsi attentamente del vero scopo e significato della Scrittura, riconoscendo che una corretta applicazione è vincolante per tutte le generazioni.

DIO

Insegniamo che ci sia un solo Dio (Deuteronomio 6:4; 1 Timoteo 2:5) in tre persone: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo (Matteo 28:19; Giovanni 6:27; Giovanni 10:30; 1 Corinzi 3:16); uno in essenza, attributi e gloria. Questi tre sono un solo Dio (2 Corinzi 13:14), infinito (Malachia 3:6; Atti 17:24), eterno (Ebrei 1:8), immutabile (Giacomo 1:17), onnisciente (Romani 11:33), onnipotente (Isaia 40), onnisciente (Salmi 147:5), Santo (Isaia 6:3), giusto (Salmi 9:16), amorevole (1 Giovanni 4:7-21), misericordioso (Romani 3:23-24; Galati 3:18), buono (Salmi 100:5) e vero (Isaia 45:19). Egli è immanente e trascendente, ossia in ogni luogo senza essere parte della Sua creazione (Salmi 139:7-12).

Dio Padre

Insegniamo che il Padre sia Dio (Isaia 64:8). Egli inizia e termina tutte le cose secondo il Suo proposito; la Sua grazia (Salmi 90:2); e il suo amore (Efesini 2:3-5). Egli è il Creatore (Apocalisse 4:11) e il Sostenitore (Salmi 104) di tutte le cose, il Padre spirituale dei credenti (1 Giovanni 5:11). Si esprime nelle relazioni con coloro che sceglie, legandosi a loro con le sue promesse eterne (Genesi 9:9; Genesi 17:7-9; 2 Samuele 7:8-16; Geremia 31:31-34; Romani 8:29-30; Ebrei 10:16).

Dio Figlio

Insegniamo che Gesù Cristo sia Dio, coeguale nell’essenza al Padre (Giovanni 10:30; Colossesi 1:17; Tito 3:4-5). Egli è pienamente Dio (Giovanni 1:1-2; Giovanni 1:14; Giovanni 17:1-5) e pienamente uomo (Filippesi 2:5-8). Fu concepito dallo Spirito Santo, nacque dalla vergine Maria (Isaia 7:14; Matteo 1:18-25), visse una vita senza peccato (2 Corinzi 5:21; Ebrei 4:15), compì miracoli (Matteo 11: 4-5; Giovanni 2:11), morì come unico sacrificio sufficiente per i nostri peccati, e fu sepolto (Matteo 20:28; Giovanni 1:29; Romani 3:25; 1 Corinzi 15:4; Ebrei 10:5-14; 1 Pietro 3:18). Fu risuscitato fisicamente (Matteo 28:5-10), apparve agli apostoli e ad altri testimoni (1 Corinzi 15:5-8), ascese al cielo (Atti 1:9), fu glorificato (1 Timoteo 3:16; Ebrei 2:9), e ora intercede per i credenti (Romani 8:34).

Dio Spirito Santo

Insegniamo che lo Spirito Santo sia Dio, uguale nella sua essenza al Padre e al Figlio (Atti 5:3-4). Insegniamo che la sua opera verso il mondo è quella di convince le persone di peccato (Giovanni 16:8-11) e di limitare l’estensione del peccato nel mondo (Genesi 6:3; 2 Tessalonicesi 2:7); aprire i cuori e le menti delle persone (Romani 8:16; 1 Corinzi 2:12-14) affinché si convertano dal peccato (2 Corinzi 3:2-3; Romani 8:1-14) e credano nel Figlio (1 Tessalonicesi 1:2-5), facendole nascere di nuovo (Giovanni 3:3-7). Insegniamo anche che il compito dello Spirito Santo è quello di insegnare al credente la verità (1 Corinzi 2:13-15; 1 Giovanni 2:27), e che Egli dia i suoi doni “a ciascuno individualmente come vuole”, per servire la chiesa (1 Corinzi 12:7-11; Romani 12:4-8; 1 Pietro 4:10; Efesini 4 :11).

Insegniamo che, al momento della salvezza, lo Spirito Santo venga a dimorare in ogni credente per sempre (Giovanni 14:16; Romani 8:9; 1 Corinzi 12:13; Efesini 1:13-14; Efesini 4:30). Insegniamo che ogni figlio di Dio, nel momento in cui crede, venga istantaneamente inserito nella chiesa, che è il corpo di Cristo, per mezzo del battesimo dello Spirito Santo. Insegniamo che lo Spirito Santo possa potenziare il credente (Atti 1:8; Efesini 3:16) in modo da consentirgli di vivere in obbedienza alla volontà di Dio (Galati 5:16-26). 

Insegniamo che lo Spirito Santo fornisce i doni ai credenti necessari a servire il corpo di Cristo e per raggiungere il mondo con il vangelo (1 Corinzi 12:4-7; 1 Pietro 4:10). I doni spirituali dovrebbero essere usati in modo corretto e ordinato (1 Corinzi 14:40), con amore (1 Corinzi 14:1) e senza causare divisione (1 Corinzi 12:25). I doni spirituali non sono un’indicazione di maturità spirituale e non dovrebbero essere usati per l’autopromozione (1 Corinzi 12:11-12).

GLI ANGELI

Insegniamo che Dio abbia creato gli angeli come esseri spirituali per glorificarlo e servirlo. Gli angeli agiscono anche come messaggeri di Dio e servono i credenti. Sebbene potenti, non devono mai essere adorati (Colossesi 1:16; Colossesi 2:18; Salmi 103:20; Ebrei 1:13-14; Apocalisse 22:8-9). Insegniamo che Satana, un angelo di alto rango, e gli angeli decaduti (demoni) furono giudicati da Dio quando egli li guidò in una ribellione contro Dio (Isaia 14:12-15; Ezechiele 28:12-19; Giovanni 16:11; 2 Pietro 2:4). Satana tentò Adamo ed Eva a ribellarsi contro Dio (Genesi 3:1-19; 2 Corinzi 11:3) e continua oggi, con altri angeli decaduti, a ingannare e a tentare tutta l’umanità ad opporsi attivamente agli scopi di Dio (2 Corinzi 11:14; Efesini 6:10-18; 1 Timoteo 4:1; Apocalisse 12:9). Con il Suo sacrificio sulla croce, Gesù Cristo sconfisse Satana e i suoi demoni. Essi saranno gettati per sempre nello stagno di fuoco al giudizio finale (Matteo 25:41; Giovanni 12:31-32; 1 Giovanni 3:8; Apocalisse 20:10).

LA CREAZIONE

Insegniamo che Genesi 1 sia il resoconto fedele e attendibile di come Dio abbia creato l’intero universo in sei giorni letterali. Dio creò direttamente le specie originali di piante e animali ordinando loro di riprodursi secondo la loro specie. Nella sua forma originale, la creazione era molto buona e non toccata dal peccato. Insegniamo che Dio creò l’essere umano maschio e femmina, e che ambedue hanno pari dignità e valore in quanto entrambi portatori dell’immagine di Dio (Genesi 1-2; Genesi 5:1-2; Genesi 9:6; Esodo 20:11; Salmi 33:6-9; Giovanni 1:3; Colossesi 1:16-17). 

L’UOMO

Insegniamo che Adamo ed Eva siano stati creati in modo diretto da Dio a sua immagine e somiglianza. Entrambi furono creati senza peccato, dotati di razionalità, di intelligenza, di volontà, di autodeterminazione e di responsabilità morale dinanzi a Dio (Genesi 2:7; Giacomo 3:9).

Insegniamo che l’essere umano fu creato per glorificare Dio, gioire nel godere della piena comunione con Lui, vivere la sua vita secondo la volontà di Dio adempiendo così il suo disegno (Isaia 43:7; Colossesi 1:16; Apocalisse 4:11).

Insegniamo che, a motivo del peccato di disubbidienza di Adamo alla volontà rivelata e alla parola di Dio, l’uomo abbia perso la propria innocenza, l’immagine di Dio sia stata deturpata, sia incorso nella punizione della morte fisica e spirituale, sia divenuto soggetto al giudizio e all’ira di Dio e abbia ricevuto una natura corrotta, totalmente incapace di scegliere e di fare ciò che è accettevole a Dio a prescindere della grazia divina. Insegniamo quindi che ogni uomo, privo della possibilità di redimere la propria condizione, è perduto e senza speranza in sé stesso. (Genesi 2:16-17; 3:1-19; Giovanni 3:36; Romani 3:23; 6:23; 1 Corinzi 2:14; Efesini 2:1-3; 1 Timoteo 2:13-14; 1 Giovanni 1:18).

IL PECCATO

Insegniamo che Adamo ed Eva scelsero di peccare, dando ascolto alle parole del Diavolo, disobbedendo a Dio, e che per questo sono incorsi nel Suo giudizio. Il loro peccato li separò da Lui e questo portò sofferenza e morte su sé stessi, sui loro discendenti e sull’intera creazione (Genesi 3; Salmi 14:1-3; Salmi 51:5; Romani 8:20-22). La continua ribellione dei primi discendenti di Adamo ed Eva portò ad ulteriori giudizi da parte di Dio, il quale distrusse la terra in un diluvio mondiale (Genesi 6-8; 2 Pietro 2:4-5). Dopo il diluvio, la continua ribellione dell’umanità a Babele portò al giudizio di Dio confondendo la loro lingua e disperdendoli sulla faccia della terra (Genesi 11:1-9; Luca 1:51). 

Insegniamo che tutti gli uomini, in quanto discendenti di Adamo, possiedono una natura corrotta dal peccato, ad eccezione di Gesù Cristo. Ogni essere umano è pertanto peccatore per natura, per scelta e per dichiarazione divina (Salmi 14:1-3; Geremia 17:9; Romani 3:9-18, 23; 5:10-12); è spiritualmente morto (Efesini 2:1) e che noi stessi siamo dei peccatori (Romani 3:10-23; Romani 5:12). 

Perciò insegniamo che ogni uomo è nelle tenebre spirituali, senza Dio nel mondo e senza speranza, in attesa di essere condannati a un’eternità separati da Dio. (Genesi 1:26-27; 6:5; 8:21; Salmo 51:5; Geremia 13:23; 17:9; Giovanni 6:44, 65; Romani 3:10-12, 23; 5:12-19; 8:8; 1 Corinzi 2:14; Efesini 2:1-3, 12).

SALVEZZA

Insegniamo che l’unica speranza per il peccatore risiedano in Cristo, il quale ha pagato la pena che il nostro peccato richiedeva. In tal modo la salvezza dal peccato ci viene data solamente per grazia, ossia come un dono gratuito di Dio (Romani 6:23), per mezzo della sola fede in Gesù Cristo, senza il contributo di opere meritorie da parte dell’uomo (Giovanni 3:16; Efesini 2:8-9; Tito 3:5-7). 

L’Elezione

Insegniamo che Dio Padre, in Cristo Gesù, prima della creazione del mondo, abbia deciso di salvare gli eletti per la salvezza (Efesini 1:4-5, Giovanni 15:16, Romani 8:28-30). Insegniamo che la dottrina dell’elezione non sminuisca né contraddica la verità biblica che Dio, in modo sincero e compassionevole, voglia che tutti gli uomini giungano al pentimento e che nessuno di loro perisca (Giovanni 3:17; 1 Timoteo 2:4; 2 Pietro 3:9). Insegniamo che sia la dottrina dell’elezione sia che ogni uomo è responsabile davanti a Dio di pentirsi e di riporre la propria fede in Cristo come Salvatore e Signore (Ezechiele 18:23; 33:11; Giovanni 3:18-19, 36; Giovanni 5:40; 2 Tessalonicesi 2:10-12; Apocalisse 22:17). La Bibbia insegna le verità che tutti coloro che il Padre chiama a sé verranno alla fede e che tutti coloro che ripongono in Cristo la propria fede saranno accolti dal Padre (Giovanni 6:37-40, 44; Atti 13:48; Giacomo 4:8). Per questo motivo nessun credente ha il diritto né di sminuire una dottrina per esaltarne l’altra, né che abbia la capacità di poterle riconciliarle tra loro in modo logico. Abbiamo il dovere di accettarle entrambe come vere sapendo esse si riconciliano solamente nella mente infinita di Dio. 

La morte di Cristo

Insegniamo che Cristo sia morto come unico e perfetto sacrificio stabilito da Dio prima che il mondo fosse creato (1 Pietro 1:18-21). Insegniamo che, per mezzo della sua morte, il nostro peccato sia stato espiato (1 Corinzi 15:3; Ebrei 9:11-15); che l’ira di Dio contro di noi sia stata placata (Romani 3:21-25) e che la giustizia di Dio sia stata interamente soddisfatta (Romani 3:23-26; Ebrei 10:1-10). Insegniamo che per mezzo della morte di Cristo, il peccatore che crede: (1) sia liberato per grazia dalla punizione, dal potere e, alla resurrezione, dalla presenza del peccato; (2) sia istantaneamente dichiarato giusto da Dio, (3) riceva la vita eterna, (4) sia adottato nella famiglia di Dio (Romani 3:25; 5:8-9; 2 Corinzi 5:14-15; 1 Pietro 2:24; 3:18). Insegniamo quindi che la salvezza dell’uomo è per sola grazia di Dio, senza nessun merito da parte dell’uomo, solo mediante l’opera di redenzione del nostro Signore Gesù Cristo (Romani 3:19-20; Efesini 1:7; 2 Timoteo 1:9). 

La resurrezione di Cristo

Insegniamo la resurrezione corporale dai morti di Cristo, la Sua ascensione e la sua glorificazione in cielo (Luca 24:46, 50-51; Filippesi 2:9-10). Insegniamo che nella resurrezione di Gesù Cristo dalla tomba, Dio confermò la divinità di suo Figlio e dimostrò di aver accettato l’opera espiatrice di Cristo sulla croce. La resurrezione corporea di Gesù è anche la garanzia di una futura resurrezione a vita eterna per tutti i credenti (Giovanni 5:26-29; 14:19; Romani 1:4; 4:25; 6:5-10; 1 Corinzi 15:20, 23).

La rigenerazione

Insegniamo che la rigenerazione sia un’opera soprannaturale dello Spirito Santo attraverso la quale la natura e la vita divina vengono donate all’uomo che si ravvede (Giovanni 3:3-8; Tito 3:5). Tale rigenerazione è istantanea ed è compiuta unicamente per la potenza dello Spirito Santo mediante la Parola di Dio (Giovanni 5:24), nel momento in cui il peccatore pentito risponde con fede alla chiamata di Dio. Insegniamo che la vera rigenerazione si debba manifestare nei frutti degni di ravvedimento, in santità e ubbidienza alla Parola di Dio. Le buone opere, non costituiscono un merito per la salvezza, tuttavia ne sono il giusto frutto e la sua dimostrazione (1 Corinzi 6:19-20; Efesini 5:17-21; Filippesi 2:12; Colossesi 3:12-17; 2 Pietro 1:4-11). Questa ubbidienza fa sì che il credente sia sempre più conforme all’immagine del nostro Signore Gesù Cristo (2 Corinzi 3:18). Una tale conformità raggiunge la sua pienezza nella glorificazione del credente alla venuta di Cristo (Romani 8:16-17; 2 Pietro 1:4; 1 Giovanni 3:2-3).

La giustificazione

Insegniamo che la giustificazione sia un atto di Dio (Romani 8:30-33), in virtù del quale Egli dichiara giusti coloro che, per la sola fede in Cristo, si pentono dei loro peccati (Luca 13:3; Atti 2:38; 3:19; 11:18; Romani 2:4; 2 Corinzi 7:10; Isaia 55:6-7), confessando Gesù come loro Signore e Salvatore (Romani 10:9-10; 1 Corinzi 12:3; 2 Corinzi 4:5; Filippesi 2:11). Questa giustizia prescinde da qualsiasi virtù o azione umana (Romani 3:20; 4:6) e si fonda interamente sulla persona di Cristo e sulla sua opera alla croce (Colossesi 2:14; 1 Pietro 2:24; 1 Corinzi 1:2, 30; 6:11; 2 Corinzi 5:21). In virtù di quest’opera Dio è «giusto e giustifica colui che ha fede in Gesù» (Romani 3:26)

La santificazione

Insegniamo che ogni credente sia santificato (cioè separato) per Dio mediante la giustificazione ed è così dichiarato santo (Romani 1:7; Efesini 1:1; Colossesi 1:2). Questa santificazione è istantanea e lo pone in una nuova posizione, che non deve essere confusa con la santificazione progressiva. Questa santificazione riguarda la sua posizione spirituale, non il suo cammino o la sua condizione effettiva (Atti 20:32; 1 Corinzi 1:2, 30; 6:11; 2 Tessalonicesi 2:13; Ebrei 2:11; 3:1; 10:10, 14; 13:12; 1 Pietro 1:2). Insegniamo che ci sia anche una santificazione progressiva compiuta dallo Spirito Santo mediante la quale il credente è trasformato secondo l’immagine di Cristo per mezzo dell’ubbidienza alla Parola di Dio e della potenza dello Spirito Santo. Il credente è reso capace di vivere una vita di crescente santità in conformità alla volontà di Dio, divenendo sempre più come il nostro Signore Gesù Cristo (Giovanni 17:17-19; Romani 6:1-22; 2 Corinzi 3:18; 1 Tessalonicesi 4:3-4; 5:23).

La sicurezza

Insegniamo che tutti i redenti, una volta salvati, siano custoditi dalla potenza di Dio e siano così per sempre sicuri in Cristo (Giovanni 5:24; 6:37-40; Romani 5:9-10; 8:1, 31-39; 1 Corinzi 1:4-9; Efesini 4:30; Ebrei 7:25; 13:5; 1 Pietro 1:4-5; Giuda 24). Insegniamo che sia un dovere dei credenti (2 Pietro 1:10) e un loro privilegio gioire nella certezza della propria salvezza sulla base della testimonianza della parola di Dio, la quale, tuttavia, mette chiaramente in guardia contro il ricorso alla libertà cristiana come un lasciapassare per una vita di peccato e carnalità (Romani 6:15-22; 13:13-14; Galati 5:13, 16-17, 25-26; Tito 2:11-14).

LA CHIESA

Insegniamo che Cristo, secondo la sua promessa, sta edificando la Sua chiesa e che Lui è il suo unico Capo (Matteo 16:18; Efesini 1:22-23; Colossesi 1:18). Insegniamo che la chiesa sia distinta da Israele (1 Corinzi 10:32), e che essa è definita da Paolo come un mistero rivelato solo ai santi del nuovo patto (Efesini 3:1-6; 5:32).

Insegniamo che la chiesa è composta da tutti i credenti che vivono nel periodo compreso tra la Pentecoste e il ritorno glorioso di Cristo (Atti 2:1-47; 1 Tessalonicesi 4:13-18; 1 Corinzi 15:51-58). La chiesa ha il compito di svolgere l’opera di Cristo nel mondo attraverso la potenza dello Spirito Santo (Giovanni 15:26; Atti 1:8). Lo scopo della chiesa è quello di adorare Dio; discepolare i credenti e di evangelizzare il mondo intero (Giovanni 4:23; Matteo 28:18-20; Atti 1:8). I mezzi che la chiesa ha a disposizione per raggiungere tali scopi sono: (1) l’insegnamento della Parola di Dio (Colossesi 1:24-28; 1 Timoteo 4:11); (2) la preghiera fervente (Atti 2:42); (3) la comunione fraterna (Atti 2:47; 1 Giovanni 1:3); (4) l’equipaggiamento dei santi affinché camminino e servano nella potenza dello Spirito Santo (Atti 2:42-46; Efesini 4:11-16; 1 Corinzi 14:26). 

Insegniamo che la fondazione e l’esistenza di chiese locali sia chiaramente delineata e insegnata nelle Scritture del Nuovo Testamento (Atti 14:23, 27; 20:17, 28; Galati 1:2; Filippesi 1:1; 1 Tessalonicesi 1:1; 2 Tessalonicesi 1:1) e che i membri del corpo spirituale siano chiamati a far parte di assemblee locali (1 Corinzi 11:18-20; Ebrei 10:25).

Gli ordinamenti del Battesimo e della Cena del Signore

Insegniamo che il Signore abbia dato alla chiesa solo due ordinamenti: il Battesimo e la Cena del Signore. Il battesimo è per i credenti ed è una testimonianza pubblica di fede in Cristo in obbedienza al suo comando (Matteo 28:19). Il battesimo simboleggia l’identificazione del credente con la morte, la sepoltura e la risurrezione di Cristo (Colossesi 2:12) ed è meglio rappresentato dall’immersione (Atti 8:36-39). La Cena del Signore è il ricordo del credente della morte di nostro Signore fino alla Sua venuta e dovrebbe essere preceduta da un attento autoesame spirituale del partecipante (Matteo 28:18-20; 1 Corinzi 11:23-28). 

La conduzione

Insegniamo che la chiesa sia espressa in assemblee locali di credenti stabilite sotto la guida di Cristo e l’autorità della Scrittura (Galati 1:2; 1 Corinzi 1:2; 1 Tessalonicesi 1:1; Apocalisse 1:11). Le singole assemblee devono essere governate da anziani, chiamati anche vescovi, pastori e pastori-dottori (Efesini 4:11; 1 Timoteo 3:1-7), uomini che soddisfano gli standard biblici, che sono responsabili di custodire la purezza della dottrina della chiesa (Tito 1:9), di pascere il gregge (1 Pietro 5:1-3), e che sovrintendono alle questioni della chiesa (Atti 20:28; Ebrei 13:17). I diaconi hanno il compito di assistere gli anziani nell’opera del ministero (Atti 6:1-6; Filippesi 1:1; 1 Timoteo 3:8-13). Entrambi devono soddisfare precisi requisiti biblici (1 Timoteo 3:1-13; Tito 1:5-9; 1 Pietro 5:1-5). Insegniamo che questi conduttori guidino o governino la chiesa come servi di Cristo (1 Timoteo 5:17-22) e che in questo loro ministero possiedano un’autorità che procede da Lui. L’assemblea deve sottomettersi alla loro conduzione (Ebrei 13:7, 17).

I doni spirituali

Insegniamo la necessità che la chiesa cooperi con Dio all’adempimento del suo disegno nel mondo. A tale scopo egli elargisce doni spirituali. In primo luogo egli dona alla chiesa uomini scelti per equipaggiare i santi per l’adempimento del ministero (Efesini 4:7-12); Egli distribuisce inoltre doni spirituali specifici e unici ad ogni membro del corpo di Cristo (Romani 12:5-8; 1 Corinzi 12:4-31; 1 Pietro 4:10-11). 

Insegniamo che al tempo di Cristo e degli apostoli esistessero tre tipi di doni: quelli di parola, quelli miracolosi (rivelazione divina, profezia e di guarigione) e quelli di servizio per l’edificazione reciproca dei credenti. I doni miracolosi di rivelazione divina, profezia e di guarigione furono elargiti temporaneamente nel periodo apostolico allo scopo di confermare l’autenticità del messaggio degli apostoli (Ebrei 2:3-4; 2 Corinzi 12:12). Completata la rivelazione neotestamentaria, la Scrittura è ora divenuta l’unica prova dell’autenticità del suo messaggio. Per cui i doni di natura miracolosa che confermavano il messaggio divino e chi lo predicava non sono più necessari (1 Corinzi 13:8-12). I doni miracolosi possono anche essere contraffatti da Satana per sedurre persino i credenti (Mt 24:24). Pertanto insegniamo che nessuno possieda oggi il dono di guarigione, ma che Dio ascolti e risponda alla preghiera della fede e che risponderà secondo la sua perfetta volontà per i malati, per coloro che sono nella sofferenza e per gli afflitti (Luca 18:1-8; Giovanni 5:7-9; 2 Corinzi 12:6–10; 1 Giovanni 5:14-15).

Insegniamo quindi che i soli doni spirituali che oggi ancora esistono sono quelli di natura non rivelatrice, ovvero quelli di parola e di servizio, dispensati da Dio per l’edificazione del corpo di Cristo (1 Pietro 4:10-11). 

GLI ULTIMI TEMPI

Insegniamo che Gesù Cristo tornerà per rapire la chiesa fuori dal mondo affinché possa stare con Lui per sempre (Giovanni 14:2-3; 1 Tessalonicesi 4:16-17). La Scrittura ci dice di essere sempre pronti per la Sua venuta (1 Tessalonicesi 5:4-6; Apocalisse 22:20). In quel momento, i morti in Cristo saranno resuscitati, mentre i credenti viventi riceveranno, assieme a loro, dei nuovi corpi preparati per l’eternità (1 Corinzi 15:51-53). Gesù Cristo porterà quindi sulla terra un periodo di ira di sette anni noto come tribolazione (1 Tessalonicesi 5:2-3; Apocalisse 6-18). Alla fine di questo periodo di giudizio, Cristo tornerà corporalmente (Atti 1:9-11; Zaccaria 14:4-8) con la chiesa per regnare con giustizia sull’intera terra per mille anni (Apocalisse 19 :1-20:6; Matteo 13:41-43). Insegniamo che il regno stesso sarà l’adempimento delle promesse di Dio fatte ad Israele (Isaia 65:17-25; Ezechiele 37:21-28; Zaccaria 8:1-17) per ricondurlo nella terra che gli fu tolta a motivo della sua disubbidienza (Deuteronomio 28:15-68). Come risultato della sua disubbidienza, Israele è stato messo temporaneamente da parte (Matteo 21:43; Romani 11:1-26), ma sarà risvegliato per mezzo del ravvedimento affinché entri nella terra della benedizione (Geremia 31:31-34; Ezechiele 36:22-32; Romani 11:25-29).

Insegniamo che il regno finirà con la ribellione contro Cristo e il suo popolo (Apocalisse 20:7-9), e che la ribellione fallirà di fronte alla vittoria di Cristo su Satana e su tutti coloro che Gli si oppongono (Apocalisse 20:9-10). I morti non credenti di tutti i tempi saranno quindi risuscitati e riceveranno corpi eterni per affrontare Dio nel giudizio finale (Apocalisse 20:11), dopodiché saranno gettati nello stagno di fuoco per il tormento eterno (Apocalisse 20:15). I credenti entreranno in un nuovo cielo e in una nuova terra (Apocalisse 21:1-22:6) preparati affinché possano godere di una comunione perfetta ed eterna con Dio. Il nostro Signore Gesù Cristo, avendo compiuta la sua missione redentrice, consegnerà allora il regno nelle mani del Padre (1 Corinzi 15:23-28) affinché Dio possa regnare per l’eternità (1 Corinzi 15:28).

LA FAMIGLIA

Insegniamo che Dio abbia creato e benedetto la famiglia come fondamento della società. Insegniamo che il matrimonio è l’unione di un uomo e una donna in un impegno reciproco che dura per tutta la vita (Genesi 2:23-24; Matteo 19:4-6). Il matrimonio è un patto indissolubile che prevede l’intima compagnia, la pura espressione sessuale (Genesi 2:25; Efesini 5:31-33) e la procreazione. Il matrimonio cristiano è importante perché riflette la relazione tra Cristo e la chiesa (Genesi 1:28; Proverbi 5:15-19; 1 Corinzi 7:1-5). 

Insegniamo che al marito è comandato di amare sua moglie come Cristo ha amato la chiesa, mentre alla moglie è comandato di sottomettersi a suo marito come la chiesa si sottomette a Cristo (Efesini 5:22-33).

Insegniamo che i bambini sono un dono di Dio e che sono pienamente umani fin dal concepimento nella pancia della mamma (Salmi 127:3; Salmi 139:13-16). I genitori devono addestrare i propri figli modellando una vita devota, insegnando loro le Scritture, disciplinandoli nell’amore e fornendo loro una risorsa di saggezza e consiglio (Deuteronomio 6:4-7; Proverbi 1:8-9; Proverbi 13:24; Proverbi 22:6). I genitori devono prendersi cura dei bisogni dei propri figli (2 Corinzi 12:14; Efesini 6:4). I figli devono obbedire ai genitori con rispetto e onore, prendendosi cura di loro nel tempo della dipendenza e della vecchiaia (Esodo 20:12; Levitico 19:32; Proverbi 23:22; Efesini 6:1-3; Colossesi 3:20; 1 Timoteo 5:8).